mercoledì 31 marzo 2010

Anatomia dei pesci


APPARATO GENITALE

Le gonadi dei pesci sono costituite da testicoli e ovari. Entrambi sono organi pari, di taglia simile e completamente o parzialmente fusi tra loro. In alcune specie gli spermatogoni nei testicoli sono distribuiti per tutta la lunghezza dei tubuli seminiferi, mentre in altre si trovano solo nella porzione anteriore. Negli ovari, le uova possono essere rilasciate all'interno della cavità celomatica, da dove poi raggiungeranno l'ovidotto, oppure vengono rilasciate al suo interno.

SCHELETRO E MUSCOLATURA

Come gli altri vertebrati i pesci presentano un endoscheletro che può essere osseo o cartilagineo. Lo scheletro osseo consiste solitamente di un cranio, dotato di mascelle fornite denti, di una colonna vertebrale, di costole e di ossa di varie forme che sostengono le pinne. La maggior parte dei pesci si sposta contraendo alternativamente i muscoli inseriti ai lati della colonna vertebrale. Ogni massa muscolare è composta da una serie di segmenti chiamati miomeri. La loro contrazione produce un'ondulazione che spinge il pesce in avanti.I miomeri sono costituiti da due tipi di fibre muscolari: una rossa e una bianca. La prima, al contrario della fibra bianca, è ricca di mioglobina e di mitocondri ed è altamente vascolarizzata. La fibra rossa è adatta a lavorare in condizioni aerobie, si contrae lentamente ma sopporta bene la fatica; la fibra bianca lavora in condizioni anaerobie si contrae velocemente ma non sopporta la fatica.

SISTEMA IMMUNITARIO

Gli organi del sistema immunitario variano tra i differenti tipi di pesci. Negli agnatha mancano dei veri e propri organi linfoidi come timo e midollo osseo, ma questi pesci primitivi si affidano a regioni di tessuto linfoide presenti all'interno di altri organi per produrre le cellule dell'immunità. Per esempio, ertrociti, macrofagi e plasmacellule vengono prodotte dal rene anteriore, mentre alcune aree dell'intestino, dove maturano i granulociti, somigliano ad un midollo osseo primitivo. Nei pesci cartilaginei sono presenti un timo e una milza ben sviluppati, che costituisce il principale organo dell'immunità, dove si sviluppano diversi linfociti, macrofagi e plasmacellule.

Giacomo S.


gli scorpioni


GLI SCORPIONI:
Hanno il corpo formato da più parti , capo-torace, addome segmentato.

Ha sei occhi due sopra la testa e quattro ai lati, otto zampe e due chele.

Loro possiedono delle ghiandole velenifere un aculeo che inietta il veleno;

alcune specie possono arrivare fino a 20 cm, con il loro veleno possono uccidere

perfino un uomo.Anche in Italia si possono trovare degli Scorpioni.

In genere gli scorpioni usano il loro veleno solo per difendersi, oppure solo in casi in cui devono immobilizzare prede di grandi dimensioni, infatti per cacciare le prede di piccole dimensioni usano le chele.
In Italia si possono trovare nelle fessure delle rocce e dei muri antichi.
DELFINA R.

mercoledì 24 marzo 2010

Corporatura della rana



La rana rispetto ad altri vertebrati hanno una struttura corporea piuttosto semplice ben adatta alla vita sia in acqua sia sulla terraferma. La maggior parte degli adulti a quattro arti con quattro dita su quelli anteriori e cinque su quelli posterori.Tuttavia alcune specie hanno arti molto piccoli con un numero inferiore di dita, o ne sono addirittura sprovvisti.Le rane e i rospi hanno una corporatura compatta, una testa larga, un corpo tozzo gli arti anteriori sono piccoli e i posteriori ampi e muscolosi ed è senza coda.Gli anfibi cacciano usando la vista e per questo hanno gli occhi grandi chegli autano a localizzare la predadi notte.Possiedono una bocca ampia per mangiare prede relativamente grandi,la resprazione avviene attraverso i polmoni anche se certi adulti sono sprovvisti di cassa toracica e diaframma. Alcuni anfibi possono assorbire l'ossigeno e convogliarlo nel sangue attraverso organi e tessuti come le branchie, la cute e la mucose orali.

Samuele B.

Le calcisponge


Le calcisponge o spugne calcaree vivono a bassa profondità e di solito hanno una grandezza ridotta. Sono caratterizzate da spicole calcaree, che possono essere di forma: aghiforme, a tre assi o a quattro assi.

Riproduzione
La riproduzione vegatativa è molto conosciuta, ma la più diffusa è quella sessuata, che consiste nella produzione di gameti. Le uova, dopo esser state fecondate, restano all' interno del corpo del genitore fino a raggiungere un particolare stadio chiamato enfiblastula. A quel punto si staccheranno dal corpo madre e, trascorso un pò di tempo nella fase plantonica, si fisseranno ad un substrato metamorfosandosi in forme adulte.


Elisa B.

IL COCCODRILLO

I coccodrilli sono dei predatori. Tendono a vivere in gruppi anche se non si può parlare di una completa struttura sociale.
Hanno una forma allungata e sono ricoperti di scaglie.
Di solito gli esemplari adulti difendono i piccoli con estrema violenza.


classificazione:
ordine- crocodylia
superordine- crocodylomorpha
classe- sauropsida
sottoclasse- diapsida
infraclasse- arcosauromorpha

I coccodrilli sono sicuramente i rettili più interessanti, sono caratterizzati dalla circolazione completa, infatti sono gli unici rettili a possederla.
SPECIE ATTUALI
coccodrillo americano
coccodrillo catafratto
coccodrillo orinoco
coccodrillo delle Filippine
coccodrillo di Morelet
coccodrillo del Nilo
coccodrillo marino
coccodrillo di Cuba
a
a
Edoardo V.





Lo squalo bianco


CARCHARODON CARCHARIAS


Ordine: Lamniforme
Famiglia: Lamnidae

DESCRIZIONE

Le sue dimensioni variano da 350-460 cm a 700 cm; il più grande esemplare catturato dall'uomo era una femmina di 7,14 metri.

Squalo di grandi dimensioni, massiccio, con il muso appuntito. La bocca è ampia, gli occhi tondi e neri. Le pinne dorsali sono due, la prima di medie dimensioni, la seconda piccolissima. Le pinne pettorali sono larghe e falcate, mentre quella caudale è simmetrica ed a mezzaluna. Può raggiungere i 60 km/h. e compie scatti molto veloci grazie alla possibilità di mantenere i suoi muscoli ad una temperatura anche di 10°C superiore a quella dell'acqua che lo circonda.

Colorazione:dorso grigio-bluastro con passaggio netto al bianco del ventre. Punte scure nella parte ventrale delle pinne pettorali.

Denti:triangolari, dritti, fortemente seghettati ai margini. I denti delle mandibole superiore (da 23 a 28) ed inferiore (da 21 a 25) sono molto simili.Il nome scientifico può essere tradotto in “squalo pericoloso per l’uomo dai denti ruvidi”. I piccoli alla nascita hanno denti con cuspidi laterali e quelli della mandibola inferiore sono lisci.

Riproduzione: probabilmente ovovivipara (vivipara aplacentata), periodo di gestazione sconosciuto.Lo squalo bianco è diminuito drasticamente di numero in tutti i mari del mondo e ciò ha spinto molti paesi a dichiararlo specie protetta.

DIFFUSIONE E HABITAT

Sostanzialmente cosmopolita. E' diffuso particolarmente in acque fredde o temperate, con concentazioni a largo nelle coste meridionali dell'Australia, del sud-Africa, della California, del Messico e del Mar Mediterraneo centrale.Lo Squalo bianco é diminuito drasticamente di numero in tutti i mari del mondo e ciò ha spinto molti paesi a dichiararlo specie protetta.

ALIMENTAZIONE

Squali e razze, pesci ossei (tonni e pesci-spada), molluschi, crostacei, cefalopodi, tartarughe marine, mammiferi marini e carcasse di balene o squali balena.

Thomas C.





I Pulcini



I pulcini
I pulcini sono costituiti come tutti gli altri uccelli da piume di cui la parte che si attacca all' ala è il calamo, ed il rachide che è la continuazione del calamo.
Le piume servono per proteggerli dall' acqua e dalle temperature rigide mentre invece quelle sulle code e sulle ali servono per regolare il loro volo.
Il piumaggio di un uccello pesa tre volte più dello scheletro anche se una sola piuma è molto leggera.
IL colore di queste piume è usato per mimetizzarsi nell' ambiente.
La struttura di una piuma è costituita dal rachide, barba, barbula e calamo.



Valentina R.

L'esoscheletro



L'esoscheletro dei crostacei non ha differenze da quello degli antropodi ed di solito è impregnato nei sali calcarei.
Il loro corpo è diviso in capo e tronco;il tronco in genere è diviso in torace e addome.
Dall'esoscheletro del capo dei crostacei si solleva,in molti casi,una vasta piega cauticolare semicilindrica o cilindrica,oppure ovidale,che avvolge il torace o l'intero tronco dell'animale;viene chiamato carapace ed ha il compito di convogliare l'acqua che porta il cibo e l'ossigeno verso la bocca e le branchie.
Il carapace dei crostacei è la porzione dell'esoscheletro (evidenziato in arancione della foto),particolamente sviluppata nei granchi e nelle aragoste,che protegge il cefalotorace.
Alice Z.

Gli scarafaggi

Lo scarafaggio fa parte dei blattoidi ed è uno degli animali più resistenti al mondo. Uno dei tanti motivi della sua resistenza è quello di adattarsi a quasi ogni tipo di ecosistema procurandosi cibo, anche se questo necessita di cannibalismo.
Se non trova cibo può resistere fino a due giorni.
Come sistema di difesa utilizza dei peli sull' addome e sulle zampe in grado di captare anche i più piccoli cambiamenti d'aria. Mangia praticamente ogni cosa e secondo alcuni esperimenti può resistere sei volte di più rispetto a un uomo a radiazioni nucleari.

Alberto T.

domenica 21 marzo 2010

Trota Iridea

Simile nell'aspetto alla trota fario, l'iridea ha il corpo più slanciato, muso più tozzo e testa più piccola. L'apertura buccale è meno ampia e infatti il punto di giunzione delle mascelle non si trova posteriormente nell'orbita oculare, come nella fario ma sotto la medesima, cioè più avanti. Infine la coda più incisa e tutte le altre pinne hanno minor sviluppo. La livrea costituisce un inequivocabile elemento di distinzione tra la fario e l'iridea: in quest'ultima, infatti,
è più vivace. Il dorso è generalmente grigio bluastro o blu verdastro, con i fianchi grigio argentei. Il ventre è bianco, qualche volta con toni giallastri. Tipica la fascia sui fianchi che parte dagli opercoli e arriva al peduncolo caudale seguendo la linea laterale, di tinta variabile, appena accennata nei soggetti giovani, ma che diventa più intensa di tinta e più alta di posizione con l'avanzare dell'età.

NOME LATINO Onchorhynchus Mykiss

FAMIGLIA Salmonidae

ORDINE Salmoniformes

NOME INGLESE Rainbow Trout

DISTRIBUZIONE E HABITAT

Specie introdotta dal Nord America. Le prime introduzioni avvennero nei laghi alpini del Moncenisio, di Lys, di Verney e nei laghi del Friuli Venezia Giulia. E' oggi presente su tutto il territorio italaino.

ALIMENTAZIONE

Si nutre di invertebrati acquatici, terrestri e pesci.

RIPRODUZIONE

La riproduzione avviene all'inizio della primavera. In Italia la riproduzione di questa specie è piuttosto rara. La maggior parte dei soggetti presenti nelle acque italiane proviene da allevamento.


Giacomo S.

Gambero rosso della Louisiana




Il gambero rosso della Louisiana viene anche chiamato "gambero killer";il suo nome scientifico è PROCAMBARUS CLARKII.
E' un pesce d'acqua dolce e proviene dal Centro-Sud degli Stati Uniti e dal Nord-Est del Messico.
Non è naturalmente pericoloso per l'uomo,infatti è stato esportato quasi in tutto il mondo perchè si alleva con facilità.
Negli ambienti dove è stato introdotto tende a mangiarsi tutte gli altri animali, quindi diventa l'animale più forte!!
Esso riesce a compiere queste azioni grazie a carrateristiche che lo rendono molto competitivo.


LA RIPRODUZIONE

La riproduzione ha una maturità sessuale precoce con una produzione di uova massimizzata e il ciclo vitale prevede più di una riproduzione all'anno.
Una femmina può generare da 300 a 500 gamberi alla volta e questa specie di gambero è in grando di colonizzare un ambiente molto in fretta.


ADATTAMENTO

Il gambero rosso americano è in grado di adattarsi ad ambienti diversi tra loro.
Pur essendo un specie acquatica riesce a stare fuori dall'acqua, però non più di
24 ore.
Essendo originario di zone calde sopporta temperature molto elevate:40-50°C, e resiste anche alle basse temperature,rifugiandosi nelle tane cadendo in una specie di letargo.


LE TANE

La sua resistenza è anche dovuta all'abilità nel costruire tane.
Riesce a scavare buche profonde 5 metri tali da contenere circa 50 animali.
Queste informazioni ci sono state date grazie alla dotoressa Francesca Gherardi,ricercatrice presso il dipartimento di biologia animale Genetica "Leo Pardi " dell'università di Firenze e membro dell'IAA (International Association of Astacology),
l'associazione che riunisce gli studiosi dei gamberi.

Alice Z.

sabato 20 marzo 2010

Trota Fario


La Trota Fario è un salmonide indigeno delle nostre acque montane. Il suo corpo è slanciato ed elegante, a sezione leggermente ovale e compressa ai lati. La testa, robusta ma non molto grande è munita di ampia bocca. Negli esemplari adulti la mascella inferiore è più lunga di quella superiore. I denti sono presenti in gran numero nelle mascelle e sul palato. La Trota Fario, come tutti i salmonidi, reca sul dorso due pinne: la prima è centrale, di media grandezza e sostenuta da raggi molli; la seconda, piccola e di maggiore spessore, è arretrata verso la coda. La coda di queste trote è ampia, adatta alla vita nell'acqua rapida. Proprio la coda rende possibile la distinzione tra Trota Fario, che ha il margine quasi dritto, e Trota Iridea in cui il margine è più inciso. Le altre pinne hanno uno sviluppo modesto.

NOME LATINO Salmo Trutta Fario

FAMIGLIA Salmonidae

ORDINE Salmoniformes

NOME INGLESE Brown trout

DISTRIBUZIONE E HABITAT


Questa specie è presente con varie sottospecie nell'intera Europa, oltre che in Africa settentrionale, in Asia minore e nell'Asia centrale. E' inoltre stata introdotta in tutto il mondo. E' una specie molto adattabile che si può trovare sia in mare che nelle acque dolci, sia correnti (fiumi) che ferme (laghi). I principali limiti alla sua diffusione sono posti dall'ossigenazione dell'acqua, che deve essere abbondante, dalla sua temperatura, che sebbene possa essere anche molto bassa non deve salire oltre determinati valori, e dall'inquinamento, verso il quale la specie ha una tolleranza molto limitata. La sua diffusione in mare può avvenire solo in acque a salinità modesta. Il suo ambiente ideale sono i fiumi a corrente veloce, con acque fredde ed ossigenate ed abbondanti prede.

ALIMENTAZIONE

La trota è un predatore molto vorace e si può dire che mangia qualunque animale che possa inghiottire, dagli insetti ai crostacei, ai pesci, anche trote più piccole, ai topi e alle rane.

RIPRODUZIONE

Nelle forme d'acqua dolce avviene nei mesi invernali in un ambiente con fondi ghiaiosi in cui viene scavata una buchetta dove avviene la deposizione delle uova.
La trota di mare, compie una migrazione silmile a quella del salmone, ma, in genere, più breve e più spesso sopravvive alla deposizione. La schiusa delle uova avviene dopo circa 41 giorni con una temperatura ambientale di 10°C. La maturità sessuale avviene in un periodo compreso tra i 3 e i 5 anni.

Giacomo S.

mercoledì 17 marzo 2010

La salamandra gigante




La salamandra gigante appartiene alla classe degli anfibi criptobranchidi, vive in giappone sull'isola di Hondo e sull'isola di Kyushu, in ambienti fluviali vicino a pareti rocciose, nascondendosi tra gli anfratti oscuri della roccia.
Ha un corpo largo e piatto e può raggiungere la lunghezza massima di 100 cm circa, ha una bocca ampia e occhi minuscoli situati lateralmente. Ha la pelle levigata e ricca di muco con numerosi tubercoli disposti irregolarmente sulla parte anteriore del capo e sul mento.
Ha un colore generalmente di fondo bruno-chiaro con macchie scure sul dorso.
La sua alimentezione è costituita da pesci, piccole rane, crostacei, anellidi e insetti.
Non raggiunge quasi mai la terraferma, e si sposta con l'uso della coda.
Si riproducono principalmente in agosto e dopo aver deposto le uova, la femmina viene allontanata dal maschio che sorveglia le uova e dopo la schiusa, mangia i gusci rimasti.

Samuele B.



RETTILI

I rettili appartengono ai vertebrati, sono animali che possono vivere solo sulla terraferma. La maggior parte di loro striscia e per questo la parola "rettile" significa "animale che striscia".
I rettili respirano atraverso dei polmoni, che sono suddivisi in tante camere. Queste camere aumentano di molto la superficie per il contatto con l'aria.
Possiedono una doppia circolazione sanguigna, ma incompleta perchè le quattro cavità del cuore, non sono bene separate, e si puo rischiare un piccolo rimescolamento tra il sangue con l'anidride carbonica e quello con l'ossigeno. Solo il coccodrillo ha due circolazioni complete.
La maggior parte dei rettili sono ovipari, cioè che tengono il cucciolo dentro il corpo. I piccoli sono in grado appena nati, di sostenersi da soli.
Ci sono rettili ovovivipari e vivipari, cioè che fanno l'uovo, dove il piccolo e chiuso in un guscio impregnato di sali minerali, (per esempio il calcare) che lo rendono resistente e poroso. Il piccolo è immerso in un liquido amniotico per essere protetto dagli urti e dal disseccamento.
I genitori mettono le uova in un luogho riparato e le abbandonano.
rrerere.
Edoardo V.

I Pinguini


Il pinguino imperatore
Esistono 17 specie di pinguini, una di queste è quella del pinguino imperatore.
Esso può raggiungere 120 m di lunghezza, infatti è il più grande di tutti i pinguini.
Di solito i pinguini frequentano le coste dell' Antartico dove la femmina depone l' uovo che poi sarà covato dal maschio durante l' inverno.
Spesso vanno in giro in gruppo formando colonie che a volte arrivano ad avere 40.000 elementi ognuna.
Per cacciare a volte possono superare i 350 m di profondità rimanendo immersi per circa 20 min.
Valentina R.

mercoledì 10 marzo 2010

I Gasteropodi



I Gasteropodi sono classe di tipo molluschi molto ricca di rappresentanti, marini, d'acqua dolce e terrestri, generalmente provvisti di una conchiglia, dorsale, avvolta a spirale per lo più verso destra. Hanno corpo asimmetrico per torsione subita dagli organi interni, con conseguente spostamento verso il capo degli organi normalmente posteriori(ctenidi, ano, cavità palleale). Il capo è ben distinto,munito di un paio di occhi peduncolati e spesso di tentacoli. Il piede ha una suola adatta a strisciare sul substrato e presenta una coda prolungata; in alcune forme è atrofico, e sono presenti estroflessioni laterali (parapodi)simili ad ali; la muscolatura in questi casi è spesso ridotta.L'apertura boccale, il cui margine è detto peristoma, è munita di radura impari; talora esiste lo stilo cristallino, organo che svolge un importante ruolo nei fenomeni digestivi, perchè introduce nel cibo(che viene frantumato e pestato)gli enzini necessari. Alcuni presentano un opercolo, formazione cornea elaborata dal piede, che chiude la conchiglia in caso di condizioni climatiche sfavorevoli; altri (polmonati terrestri) presentano invece l'epifragma, sorta di coperchio calcareo che si salda al peristoma. La respirazione avviene per mezzo di uno o due ctenidi, formati da un asse principale sul quale si inseriscono le lamelle respiratorie(branchiole) ; nei gasteropodi terrestri la funzione respiratoria è in parte assolta dalla cavità palleale molto vascolarizzata (detta polmone) o dalla cute. Il cuore ha un ventricolo ed uno o due atri; in alcune forme l'organo è attraversato dal tubo digerente. Gli organi genitali sono sempre impari; i sessi possono essere separati o meno ( ermafroditismo); in quest'ultimo caso si tratta però sempre di ermafroditismo insufficiente: due individui, cioè, devono comunque accoppiarsi, comportandosi rispettivamente da maschio e da femmina. Lo sviluppo avviene per la via diretta nelle forme terrestri, per via indiretta (cioè tramite larve del tipo trocofora o veliger) nelle forme acquatiche; nelle larve la simmetria è sempre bilaterale.

Caterina T.

Anfibi


La parola anfibi significa "a doppia vita" infatti gli anfibi trascorrono metà vita in acqua e metà sulla terra ferma .
Le larve degli anfibi subiscono una metamorfosi che lo spingono a far rientrare le branchie esterne e far sviluppare quattro arti che serviranno per nuotare, camminare o saltare
Gli anfibi adulti respirano per mezzo di polmoni rudimentali che non sono sufficenti a soddisfare il loro fabbisogno di ossigeno perciò devono compensare la respirazione polmonare con la respirazione cutanea, la pelle degli anfibi è glabra e morbida senza scaglie o peli, è permeabile all' acqua e, benchè dotata di numerose ghiandole mucose che la mantengono umida, si secca rapidamente se l'animale non si trova in un luogo umido.
Nel derma si trovano di solito parecchie cellule pigmentali responsabili dei colori brillanti di alcuni anfibi.
Molti di essi, respirano attraverso la cute,immettendo l'ossigeno direttamente nella circolazione sanguigna ed espellendo l'anidride carbonica.
Questi vertebrati ectotermi (a sangue freddo) sono suddivisi in tre gruppi:i tritoni e le salamandre;le rane e i rospi;e le lumbriciformi cecilie.
In genere vivono vicino all'acqua in regioni tropicali e temperate,ma alcuni si sono adattati a sopravvivere al freddo e alla siccità.

Samuele B.

La chiocciola



La chiocciola in zoologia, nome comune di varie specie di mulluschi gasteropodi polmonati (ordine stilommatofori, famiglia elicidi). il corpo è contenuto in una conchiglia elicoidale, la cui apertura, durante il periodo di ibernazione o in condizioni ambientali sfavorevoli, viene chiusa da una formazione calcificata (epifragma) segreta dall' animale, i cui pori lasciano passare l'aria. Le chiocciole sono ermafrodite, ma si ha accoppiamento sempre tra due individui; le uova vengono deposte in gran numero nel terreno; lo sviluppo è diretto e richiede 20-30 giorni. le chiocciole si muovono per mezzo del piede, dotato di un ampia suola atta a strisciare; vivono in ambienti umidi e si cibano di sostanze vegetali, provocando anche notevoli danni alle colture. Molte specie sono commestibili e possono venire allevate; comuni in Italia Helix pomatia, Helix nemoralis che vive in montagna fino ai 1300m di altitudine, Helix adspersa, Cepaea nemoralis.

Una lunga ibernazione

Quando arriva la fine del mese di Settembre, la chiocciola sprofonda nel terreno o si nasconde in un muro o sotto un cespuglio. Si ritrae sul fondo del suo guscio e, per chiuderlo, costruisce una solida membrana di muco. Si ritrae ancora e produce una seconda membrana per isolarsi dal freddo. E' pronta per una lunga notte di sei mesi.

Molto sensibile

Certi fattori climatici modificano il comportamento della chiocciola: troppa acqua le fa temere di gonfiarsi, troppo sole di asciugarsi; quando fa troppo caldo, si disidrata, troppo freddo, muore. In ogni caso, il suo riflesso è di ritirarsi nel guscio.

Nemica degli orti

In Aprile, dopo una lunga ibernazione, la chiocciola dimagrita è la piaga degli orti, dove trova ogni specie di vegetale di cui è ghiotta: lattuga, menta.... La sua bava rammolisce le foglie troppo dure e, nella sua bocca, ha una grattugia costituita da migliaia di denti infinitamente piccoli ma molto efficaci!

La deposizione delle uova

La chiocciola scava nel terreno una buca da 5 a 10 cm di profondità e vi deposita una cinquantina di uova bianche.

L'incubazione

La chiocciola ricopre le sue uova di terra, appiattisce il terreno e le abbandona alla loro sorte. Tre settimane dopo, i piccoli escono dal loro uovo, strisciano e risalgono in superficie.

Dei piccoli traslucidi

Il guscio dei piccoli è sottile e giallo, la loro pelle grigia e chiara. Sono estremamente fragili, perchè molto sensibili alla luce. Non escono che di notte per nutrirsi.

Il guscio

La chiocciola non muta mai, perchè ingrandisce il suo guscio secernendo del muco, che indurisce seccandosi. Si arrotola a spirale e ripara i suoi polmoni, i suoi intestini e il suo cuore. La protegge dalle intemperie e dai predatori che sono i mammiferi e gli uccelli. La chiocciola dorme e passa l'inverno in letargo all'interno del suo guscio.

Caterina.T

Anatomia dei gasteropodi

Secondo i caratteri morfologici i gasteropodi si dividono nelle sottospecie dei prosobranchi e dei opistobranchi.

Opistobranchi



Anche la sottoclasse degli opistobranchi è molto differenziata da quella degli prosobranchi in primo luogo per avere una conchiglia estremamente ridotta o nella maggior parte dei casi assente.Ad essa appartengono gli splendidi e coloratissimi Nudibranchi dal corpo a forma di lumaca che,a seconda degli ordini o delle famiglie,possono presentare sul capo fino a tre paia di appendici:i tentacoli orali,posti ai lati della bocca,i rinofori(organi olfattivi posti dorsalmente sul capo)ed i tentacoli propordiali (propaggini prensili della parte anteriore del piede). Con la perdita delle branchie si assiste spesso allo sviluppo di pseudobranchie laterali o perianali.

Gli opostobranchi sono ermafroditi e la deposizione di uova avviene mediante l' imcapsulamento delle stesse in cordoni o nastri di muco che vengono fatti aderire substrato assicurando un saldo ancoraggio all' ovatura.

La colorazione è estremamente vistosa per mettere in guardia gli eventuali predatori sulla tossicità dei rifiuti del corpo.

Gli Eolidoidea ad esempio possono convogliare gli cnidoblasti dei celenterati divorati,nelle espansioni intestinali dorsali (cerata) senza farli esplodere o digerirli.Le proprietà urticanti di tali cellule "prese in prestito" rimangono pertanto invariate e possono essere utilizzate come arma dinfensiva dal mollusco verso eventuali predatori.

Non tutti i Nudibranchi sono divoratori di celenterati:è frequente l'associazione di molte specie con le spugne;anche in questi casi i molluschi, in particolare i Doridacei,possiedono colorazioni vivaci che avvertono i predatori della sgradevolezza delle loro carni,dovuta al loro mantello che possiede sia una armatura di spicole calcaree tale da rendere la cute del mollusco robusta e difficile da digerire,sia sostanze tossiche spesso derivate dalla dieta.

Nel Mediterraneo esistono circa 500 specie di Opistobranchi raggruppabili in dodici ordini di cui tra i principali si possono ricordare: Nudibranchia-Cefalaspidea-Ascoglossa-Anaspidea-Notaspidea.

Prosobranchi



Vi appartengono i molluschi muniti di una robusta conchiglia dalla forma a spirale o patelloide,cioè col cono appiattito.Famiglie principali:Patellidi-Fissurellidi-Aliotidi-Trochidi-Turbinidi-Ceritidi-Turitellidi-Neritidi-Littorinidi-Idrobidi & Rissoidi-Apporaidi-Vermetidi-Cipreidi-Ovulidi-Nacidi-Cassidi-Cimatidi-Muricidi-Nassaridi-Coralliofilidi-Conadi.

Caterina T.






























I poriferi



I poriferi (o spugne) sono invertebrati acquatici, che passano la loro vita sul fondale marino; hanno un corpo a forma di sacco perforato da molti pori, attraverso cui entra continuamente l' acqua, ricca di ossigeno e sostanze nutritive, che vengono assorbite dall' animale. Insieme alle sostanze di scarto, l'acqua, esce da un' apertura superiore: l'osculo.
I poriferi essendo gli animali più primitivi acquatici hanno una struttura molto semlice, ma presentano cellule specializzate in alcune funzioni.
Esistono cellule flagellate (coanociti) che muovono il loro flagello per facilitare la circolazione dell' acqua; altre cellule producono strutture di sostegno(spicole) che possono avere una natura calcarea, silicea o cornea, dando più rigidità alla spugna.


I poriferi si riproducono in modo asessuato, per gemmazione, ma anche per riproduzione di tipo sessuata. In questo caso, dall' unione dei gameti maschile e femminile, si origina una larva, che prima si muove liberamente nell' acqua e poi si fissa al fondale, trasformandosi in una spugna adulta. Per questo motivo, i nuovi individui possono crescere anche molto lontano dalle spugne che lo hanno generato.

I poriferi possiedono uno scheletro interno che può essere:

organico, costituito da spongina (spugne da bagno);

mineralizzato, formato da spicole calcaree o silicee disposte a formare strutture schelettriche estremamente varie;

calcareo, a struttura laminare con rare spicole;

Le spicole vengono classificate in base al numero d' assi :

monoassone;

triassone ;

tetrassone;

poliassone;

Oppure vengono classificate in base alle dimensioni:

megasclere;

microsclere;

Attualmente i poriferi possiedono :

un rivestimento esterno;

uno strato gelatinoso intermedio;

uno strato interno;

Elisa B.

I Pesci

I pesci sono degli animali che vivono nell'acqua e respirano l'ossigeno disciolto in essa mediante branchie. Non possiedono zampe bensì pinne, che permettono loro di muoversi nell'elemento fluido con particolare efficacia. Dal punto di vista della classificazione scientifica, essi appartengono al subphylum dei vertebrati, e con oltre 30000 specie coprono quasi il 50% del totale delle specie del gruppo. Si distinguono tra i vertebrati per il lungo periodo di evoluzione che ne ha consentito la diversificazione in tutte le forme attuali, sviluppate e adattate ad ogni tipo di condizione e alimentazione, specializzandosi e occupando praticamente tutte le nicchie ecologiche dei vari ambienti acquatici. I pesci hanno colonizzato pressocchè qualsiasi mare, oceano, fiume o lago del pianeta, con forme colori e dimensioni diversissime tar loro.

Vi sono specie tipiche dei corsi d'acqua montani o dei laghi. Gli ambienti a salinità variabile, come gli estuari dei fiumi e le lagune, accolgono specie specializzatesi nel sopportare sbalzi anche grandi della concentrazione del sale disciolto, dette eurialine, al contrario le specie incapaci di adattarsi ad ambienti con salinità variabile sono dette stenoaline. In mare, lontani dalle coste e privi di ogni nascondiglio, i pesci sono caratterizzati da livree argentate per riflettere il blu delle acque circostanti e nascondersi così ai predatori. Molti hanno una forma slanciata, adatta al nuoto veloce per favorire la fuga o la caccia, altri si radunano in branchi numerosi. Grotte e anfratti bui delle secche e delle scogliere offrono rifugi ai pesci di tana o ai pesci notturni che vi si nascondono al giorno per poi uscire a caccia di notte. Altre specie si sono adattate alla vita abissale altri si sono specializzati per la vita nel gelo. Sebbene quasi tutti i pesci siano esclusivamente acquatici, esistono delle eccezioni. I Perioftalmi, hanno sviluppato degli adattamenti che permettono loro di muoversi sulla terraferma per diversi giorni.

ANATOMIA

Come tutti i vertebrati, i pesci sono dotati di un endoscheletro, che può essere formato da tessuto osseo o cartilagineo. La forma del loro corpo, adatta alla vita acquatica è idrodinamica, affusolata, allungata e spesso compressa lateralmente per offrire la minima resistenza all'acqua.

La BOCCA si è evoluta in base allo stile di vita e all'habitat colonizzato. Alcuni pesci hanno la bocca rivolta verso l'alto, altri rivolta verso il basso e altri ancora parallela al corpo. Esistono anche pesci con bocca a ventosa dove le labbra si sono allargate per formare un organo di ancoraggio (pesci di fondo) e pesci con bocca tubolare per meglio aspirare tra gli anfratti rocciosi. La bocca è dotata di denti che possono essere disposti anche in file multiple (fino a 7) come negli squali.

Gli organi di locomozione dei pesci sono le PINNE: strutture formate da raggi ossei o cartilaginei, collegati da una membrana di pelle. Il movimento è assicurato dalle pinne, di cui quattro, le pettorali e le ventrali, permettono di mantenere o modificare la direzione dello spostamento.

La pinna caudale è responsabile della principale spinta propulsiva del pesce mentre la pinna dorsale e anale servono per mantenere il corpo in posizione verticale. Alcune specie posseggono anche una pinna adiposa che serve ad aumentare la stabilità negli spostamenti orizzontali.

Come tutti i vertebrati i pesci posseggono una pelle composta da due strati: l'epidermide (parte esterna) e il derma (vascolarizzato e localizzato nella parte interna della pelle). La maggioranza dei pesci è ricoperta da SCAGLIE, impermeabili e posizionate sopra l'epidermide, incastrate l'una con l'altra come tegole di un tetto.


ORGANI INTERNI

Il sistema nervoso centrale è costituito dal cervello e dal midollo spinale.

Anche i pesci hanno organi di senso:


l'udito viene percepito attraverso la vescica natatoria, una sorta di sacchetto che si può riempire e svuotare d'aria, permettendo gli spostamenti verticali;

il gusto è percepito ed elaborato nella bocca e nel cavo faringeo e serve a distinguere il cibo dalle sostanze dannose;

le narici non hanno funzioni respiratorie ma solo olfattive e con l'olfatto il pesce percepisce le particelle odorose provenienti da sangue, muco di altri pesci, putrefazione di organismi e piante;

la vista è un organo sviluppato in modo differente in base allo stile di vita. La maggior parte dei pesci presenta gli occhi ciascuno su un lato: ciò consente di avere un campo visivo di circa 360° e una visione monoculare (ognuno dei due occhi mette a fuoco indipendentemente dall'altro) e grandangolare. I predatori e i pesci sdraiati su un fianco presentano invece occhi ravvicinati e una visione binoculare;

altro organo di senso dei pesci è la linea laterale con la funzione di percepire variazioni di frequenza (oscillazioni dell'acqua prodotte dalle correnti e dai corpi in movimento) o deboli campi elettrici.

APPARATO RESPIRATORIO

La maggior parte dei pesci compie gli scambi gassosi attraverso le branchie localizzate ai lati della faringe. Le branchie sono formate da strutture filamentose fortemente vascolarizzate. Quando il pesce assume acqua ricca di ossigeno attraverso la bocca la fa passare attraverso le branchie a livello delle quali avviene l'assunzione dell'ossigeno e l'eliminazione dell'anidride carbonica. Nelle branchie la circolazione va in controcorrente rispetto a quella dell'acqua. Questo sistema consente ai pesci di assorbire una grande quantità di ossigeno disciolto. Successivamente l'acqua fuoriesce attraverso le fessure branchiali situate ai lati del capo, che possono essere ricoperte da un opercolo. Vi sono pesci che assorbono ossigeno attraverso la pelle (anguille), i pesci gatto sono in grado di assorbire ossigeno attraverso il loro tratto digestivo, i lepistoseidi utilizzano la vescica natatoria come un polmone e altri pesci hanno sviluppato degli organi respiratori accessori utilizzati per estrarre l'ossigeno dall'aria.

APPARATO DIGERENTE

Nei pesci il cibo viene ingerito attraverso la bocca, arriva allo stomaco o ai ventrigli, che secernono enzimi digestivi. Intervengono nella digestione anche enzimi secreti dal fegato e dal pancreas. Le sostanze nutritive vengono assorbite attraverso l'intestino e gli scarti vengono eliminati attraverso l'ano.

SISTEMA ESCRETORE

I pesci eliminano le sostanze azotate di rifiuto sotto forma di ammoniaca. Alcune sostanze di rifiuto sono eliminate attraverso le branchie altre vengono eliminate dai reni che sono organi escretori che filtrano il sangue.

APPARATO CIRCOLATORIO

La circolazione è nei pesci molto più efficiente rispetto a quanto non avvenga nella maggior parte degli invertebrati. Nei pesci l'apparato circolatorio è chiuso e semplice. Il sangue è pompato da un cuore formato da due camere (un atrio e un ventricolo) verso le branchie, da dove raggiunge l'intero corpo dell'animale per poi ritornare al cuore. Non si ha mai mescolanza tra sangue ricco di ossigeno (arterioso) e sangue ricco di anidride carbonica (venoso), per cui questo tipo di circolazione viene definito completo.

TERMOREGOLAZIONE

La maggior parte dei pesci sono eterotermi, non sono, cioè, in grado di regolare la loro temperatura corporea, che quindi è simile a quella dell'ambiente che li circonda. Nonostante questo si mantengono in attività tutto l'anno; la temperatura degli ambienti acquatici tende infatti a rimanere più costante di quanto non avvenga negli ambienti terrestri e quindi i pesci non devono sopportare i forti sbalzi termici tra estate e inverno. Alcuni pesci sono omeotermi e riescono a mantenere costante la loro temperatura corporea che è indipendente da quella esterna (famiglia Sconbridae che include pesci spada, tonni e marlin). Pesci spada e marlin sono in grado di riscaldare solo gli occhi e il cervello, mentre i tonni e i grandi squali sono in grado di mantenere la temperatura corporea fino a circa 20° più elevata rispetto a quella dell'acqua. L'endotermia è mantenuta mediante il trattenimento del calore generato dai muscoli durante il nuoto e permette a questi pesci di aumentare la forza contrattile dei muscoli, di aumentare la velocità di elaborazione del cervello e di aumentare la velocità della digestione.

LA RIPRODUZIONE

La maggior parte delle specie è ovipara a fecondazione esterna, per cui la femmina depone migliaia di uova prive di guscio che verranno fecondate dal maschio successivamente. Queste hanno vita molto breve e i pesci appena nati conservano ancora il sacco vitellino, ovvero la membrana contenente le sostanze nutritive dell'uovo, che verranno poi utilizzate dal pesce stesso durante il primo periodo di vita. Solo pochissime specie sono ovovivipare o vivipare (Condroitti come gli squali e Osteitti).


Giacomo S. Thomas C.